VERBANIA - 21-10-2023 -- Ci vorranno (forse) sei anni e tre giudici per definire, almeno in primo grado, il caso di presunti maltrattamenti in famiglia che coinvolge una coppia ossolana. Il 1° gennaio del 2019 la moglie, di molti anni più giovane del marito che -oggi anziano- aveva sposato ancora minorenne, se n’era andata di casa. L’aveva lasciato, deteriorando anche il rapporto con i due figli già adulti e sposati, denunciando una serie di comportamenti di lui, che accusava di essere padre-padrone, di farle vivere una vita di fatica e privazioni, di controllarla e di maltrattarla, più psicologicamente che fisicamente.
Da quell’accusa la Procura ha istruito un procedimento penale che giovedì s’è arenato per la seconda volta per ragioni burocratiche. Il dibattimento, che s’è aperto nel 2021, ha visto il giudice originario, Donatella Banci Buonamici, lasciare il fascicolo quando già erano stati sentiti numerosi test, nel momento in cui è stata trasferita a Milano. L’ha rilevato la giovane collega Marianna Panattoni, che dopo aver ricominciato da capo l’istruttoria, si trova ora nell’impossibilità di proseguirlo. Dovendo assentarsi dal lavoro nei prossimi mesi, giovedì ha comunicato alle parti -imputato, pm e parte civile- il rinvio al febbraio dell’anno prossimo, ma di fronte a un nuovo magistrato, il terzo. Verosimilmente anche il 2024 passerà senza che vi sia una sentenza, non definitiva, ma nemmeno provvisoria. E di anni trascorsi dai fatti se ne calcoleranno sei.