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p d giustizia 22

VERBANIA - 19-10-2023 -- Quattro mesi a uno, prosciolto l’altro. Finisce con pena minima (e coi benefici di legge) la furibonda lite che, nel 2020, andò in scena di fronte all’abitazione di Baveno, dove un uomo era andato a prendere il figlio a casa della ex moglie. L’appuntamento era fissato per un certo orario, al quale, però, la donna non si fece trovare. Seguirono scambi scritti di messaggi scocciati, che acuirono il clima di tensione latente -i rapporti tra i due già non erano ottimi- esploso quando lui ritornò. La donna, che a Baveno vive col nuovo compagno e col figlio di lui, uscì apostrofandolo e i toni salirono. Intervenne il convivente, che uscì insieme al figlio. Comparve anche un manubrio di bicicletta, agitato in aria in segno di minaccia, e ci fu una colluttazione che fece finire il padre in una siepe. Quando fece per andarsene, s’accorse che le chiavi dell’auto non erano nel cruscotto -le aveva prese lei- e, dall’abitacolo, reperì una bomboletta di spray urticante al peperoncino che, nebulizzato all’indirizzo del rivale, finì con l’attingere gli altri presenti.

Intervennero i carabinieri, che mandarono la relazione di servizio alla Procura, originando un procedimento penale per minaccia aggravata (dall’uso del manubrio) e lesioni aggravate (dall’uso dello spray). Il pm ha chiesto la condanna di entrambi, rispettivamente a sette e a quattro mesi. Il giudice, accogliendo la tesi difensiva del convivente della donna, fatta cadere l’aggravante della minaccia ha dichiarato il non doversi procedere, condannando l’altro a quattro mesi.

 


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