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VERBANIA - 16-10-2023 -- L’ennesima tuffa “al contrario” senza colpevoli. Da qualche anno l’ultima frontiera delle frodi on-line è convincere il venditore, che inconsapevolmente crede di ricevere un bonifico, a pagare per un bene che lui stesso ha messo in vendita. È un raggiro semplice e sottile, che riduce al minimo il rischio perché il malintenzionato non ha bisogno di inventarsi un annuncio e di attirare con un’esca la sua vittima. Basta cercare annunci di vendita, fingersi interessati all’acquisto e suggerire che il modo migliore per chiudere la compravendita è recarsi all’Atm delle Poste più vicine ed effettuare un’operazione che altro non è che una ricarica.

È accaduto così nel novembre del 2020 a una donna ossolana che ha messo in vendita sul più noto dei portali gratuiti per gli scambi tra privati una stufa a pellet.

Chi la contattò si offrì di pagarla 480 euro -quanto richiesto- e inscenò la finzione del bonifico da effettuare al Postamat, che andò a segno.

L’episodio, denunciato, ha portato le forze dell’ordine a indagare sul numero di telefono fornito per la trattativa e sulla carta destinataria della ricarica, il cui intestatario (un trentenne veneto), peraltro recidivo, è stato mandato a giudizio. Nonostante la richiesta del pm di condanna, il giudice l’ha assolto mancando le prove che fosse responsabile insieme a un’altra persona mai identificata.

 


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