VERBANIA - 15-10-2023 -- Una lite furibonda tra conviventi, un’auto danneggiata a sprangate e, poi, lo sfogo social con insulti e minacce annesse. È arrivato fino in tribunale, con una ricomposizione giudiziaria che ha chiuso anzitempo tutti i procedimenti, il dissidio di una coppia verbanese che, nel 2020, deflagrò in un episodio di violenza domestico. La coppia -lui 43enne, lei 35enne- litigò pesantemente ed entrambi vennero alle mani. La donna lo colpì al capo, usando anche il telefonino come arma; l’uomo la spinse sul letto e, immobilizzata, la colpì al volto.
Nei giorni precedenti c’era stato un episodio di danneggiamento, con lei che a sprangate aveva infranto il parabrezza, i vetri e bollato la carrozzeria dell’auto di lui.
Oltre alle reciproche denunce, il fatto ebbe una vasta eco perché la 35enne pubblicò su Facebook le immagini del volto tumefatto, affinché fosse visibili a tutti lo “schifo” di chi “concia così le donne”, facendo un riferimento indiretto all’ex compagno. I commenti che seguirono furono pesanti: insulti, auspici di morte ed epiteti ai quali seguirono minacce dirette. La donna, con due amiche che avevano commentato il post, si presentò sotto casa dell’uomo e, picchiando pesantemente al portone, lo minacciarono. Fu l’ultimo fatto prima che l’iter giudiziario prendesse il via e che, a distanza di tre anni, ha trovato un epilogo conciliativo con la remissione reciproca delle querele e un accordo per evitare che lui e lei andassero a processo per lesioni (lei anche per danneggiamento) e che, insieme alle due amiche e ad altre quattro persone che s’erano aggiunte ai commenti social, fossero giudicate per diffamazione aggravata e minacce.