VERBANIA - 13-10-2023 -- Per la mountain bike sfilata dalla rastrelliera di un’auto di turisti stranieri era già stato condannato a quattro mesi. Ma, dopo l’arresto in flagranza dell’estate del 2020, gli sono stati attribuiti altri due furti di biciclette e, questa volta, la pena è stata di un anno. È stato giudicato colpevole di furto aggravato ma non di ricettazione il giovane marocchino fermato dai carabinieri di Stresa tre anni fa. Nelle settimane del post-lockdown nella Perla del Lago Maggiore s’era registrata un’impennata di furti di velocipedi. La stazione dell’Arma aveva ricevuto diverse denunce e i militari erano stati invitati a tenere gli occhi aperti. Lo fecero il giorno in cui fu sottratta una mountain bike da 2.000 euro a una coppia di villeggianti tedeschi quando, perlustrando il centro, trovarono il mezzo abbandonato in un prato accanto alla stazione. S’appostarono fin quando videro un uomo -l’imputato, poi condannato- recuperarlo e cercare di caricarlo sul treno per Milano, con lo scopo di andarsene.
L’arrestarono in flagranza e, sequestrando il cellulare, trovarono le foto di altri mezzi rubati, tra cui una e-bike da 2.500 euro. E, identificandolo, riuscirono a ricollegarlo ad altri due furti denunciati tempo addietro. Mandato a processo per questi ultimi due episodi, ma anche per la ricettazione dell’e-bike, è stato assolto da quest’ultima accusa (anche perché -al di là della foto- non è stato provato che ne fosse entrato in possesso) e condannato per la prima a un anno e 300 euro di multa, poco meno dell’anno e quattro mesi chiesto dal pm Maria Portalupi.