VERBANIA - 13-10-2023 -- Sabato 14 ottobre a Villa Simonetta, ore 18, un insolito confronto sul metodo storico e sui limiti della ricerca. A mettere in discussione una delle certezze più consolidate, ovvero quella della mela del peccato originale saranno il noto avvocato di Verbania Luca Molino e un biblista di grande spessore, il novarese Claudio Balzaretti, autore di “Eva. Il giallo della mela” (edizioni. San Paolo).
Un vero e proprio processo alla mela di Eva, quello che si terrà nell’ambito del festivalPost di LetterAltura. Perché niente dice la Genesi sul frutto dell’albero del bene e del male.
Da una parte Balzaretti che ha raccolto indizi, dati e testimonianze sul “frutto del peccato”. Una rigorosa e dotta dissertazione scritta come se fosse un thriller di oltre 200 pagine Dall’altra Molino, avvocato - nonchè colto delegato Ais -, nelle veste insolite di pubblico ministero. Due indagatori d’eccezione che metteranno alla prova i dati, confuteranno le prove, leggeranno le deposizioni dei testimoni.
Un confronto e un ’indagine a tutto campo - dai miti greci di Ercole e delle Esperidi, a quelli dei Celti e di Re Artù - che partirà dalla scena del crimine, ovvero il paradiso terrestre, raccogliendo dati all’interno del cristianesimo. Obiettivo: capire come è nata la diceria sulla mela.
Nella Cappella Sistina, ad esempio, nel 1500, Michelangelo dipinge un albero che è chiaramente un fico. Di mele neanche l’ombra. E allora… come si spiega tutto ciò? Chi ha messo la mela nella storia biblica? Quando? Perché?
Non si tratterà solo di un colto divertissiment, piuttosto di un rigoroso discorso sul metodo storico. Un invito al dubbio. “Il giallo della mela è innanzitutto una polemica contro gli stereotipi”, sostiene Balzaretti autore di un testo che si configura come “un’opera aperta” e che lascia la decisione finale al lettore. Un invito, in un mondo dove circolano fake news, pseudo certezze, ad essere prudenti, a verificare le fonti, a sorriderne anche. Parafrasando il motto cartesiano: “Dubito quindi sum”.
(c.s)