VERBANIA - 11-10-2023 -- Le notifiche non sono mai state perfezionate e il processo non può partire. Sono trascorsi più di due anni dal raid vandalico andato in scena a Verbania la notte del 3 giugno del 2021, quando un giovane ignoto imbrattò una serie di edifici e arredi pubblici del lungolago di Pallanza. Una scritta incomprensibile vergata con vernice spray fu disegnata sulle facciate di tre alberghi, due ristoranti, una villa di privati, la sede del Cnr e su cinque panchine in metallo del lungolago.
Fu una guardia giurata ad accorgersi del gesto teppistico e ad avvisare le forze dell’ordine che, già la mattina seguente, identificarono il presunto vandalo in un giovane classe 2000 originario della Svizzera che in quei giorni soggiornava in un albergo di Pallanza. Fu riconosciuto dalle immagini della videosorveglianza per l’abbigliamento che indossava e venne denunciato per deturpamento e imbrattamento di cose altrui.
Rinviato a giudizio, s’è visto sospendere il procedimento perché il suo difensore d’ufficio -che non l’ha mai visto- ha messo in evidenza che, non essendo andata a buon fine la notifica degli atti, l’imputato non è a conoscenza che nei suoi confronti si sta procedendo per un reato penale.
Il fascicolo è tornato indietro prima dell’estate e sono state avviate le operazioni per consegnare al giovane svizzero gli atti. Un tentativo andato a vuoto, motivo per cui il giudice ha disposto ulteriori ricerche. Nel procedimento sono costituite alcune parti civili, tra cui il comune di Verbania.