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VERBANIA - 07-10-2023 -- Quando il titolare dell’attività lo portò all’incasso in banca, aveva il forte sospetto che quell’assegno non sarebbe passato. E, difatti, era falso. Un falso nemmeno troppo sofisticato perché, come risultò poi dall’esame cui lo sottopose l’istituto di credito, si trattava di carta comune, fotocopiata. È con questo stratagemma che un trentunenne torinese raggirò, l’anno scorso, il titolare di un negozio di Compro oro del Cusio. L’imprenditore aveva messo in vendita sul sito subito.it un Rolex usato, venendo contattato dal potenziale acquirente che, fortemente interessato, prima di chiudere l’affare sarebbe salito nel Vco di persona. Fissò un appuntamento al quale il proprietario del negozio non poté partecipare perché assorbito da altri impegni. Decise di delegare l’operazione all’impiegata che, incontrato di persona l’acquirente, gli consegnò l’orologio in cambio dell’assegno circolare, una modalità di pagamento insolita per quel tipo di operazioni, ma che non le parve sospetta. Anche perché, all’atto di chiudere la trattativa, il giovane torinese fornì le proprie generalità, consegnando copia dei documenti per registrare la transazione, senza celarsi dietro pseudonimi o utilizzando credenziali contraffatte. Una circostanza, questa, che ha agevolato le indagini, che le forze dell’ordine hanno concluso in poco tempo, identificando senza difficoltà colui che aveva pagato il Rolex con l’assegno falso, attualmente a giudizio per truffa aggravata al Tribunale di Verbania.

 


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