VERBANIA - 07-10-2023 -- Alla compagna, con la quale era in crisi ed aveva avuto una lite molto forte, aveva detto che avrebbe preso il figlio di cinque mesi per tenerlo con sé un paio d’ore la mattina. L’avrebbe riportato all’ora di pranzo dalla mamma di lei, ma se lo portò via e non lo restituì prima di un mese, quando gli fu ordinato dal Tribunale.
Sottrazione di minori è il reato per il quale è a giudizio un uomo residente in provincia, che nel 2021 ha avuto un bambino da una 25enne di origine straniera. I due s’erano conosciuti sul posto di lavoro di lei nel 2020 e avevano iniziato una relazione cui è seguita la convivenza e la gravidanza. Nel febbraio del 2021 la coppia era in crisi e, al ritorno da un pranzo con i parenti di lei, lui l’apostrofò dicendo che aveva bevuto troppo, che non era la prima volta e che non era adeguata per accudire il figlio nato da pochi mesi. Quell’episodio pose fine alla convivenza. Nei giorni successivi il padre s’accordò con la giovane per poter avere con sé il piccolo per qualche ora, mentre la mamma era al lavoro e con l’intesa che, per il pranzo, l’avrebbe consegnato alla nonna materna. Non lo fece e, anzi, se lo portò in un paese fuori mano, dove si insediò in albergo insieme alla zia, fatta salire apposta dal sud Italia. La madre si rivolse a un avvocato, che avvertì i servizi sociali. Ci volle un mese, fatto di messaggi tra i genitori e lettere tra legali, di visite dei servizi sociali e relazioni dei pediatri, per dipanare quella situazione.
Il Tribunale di Verbania, al quale s’era rivolta la 25enne, recependo le relazioni di medici e assistenti sociali, sentenziò che non vi erano motivi per i quali il bambino -peraltro in fase di svezzamento e che, nel periodo trascorso in albergo, aveva perso peso- non potesse stare con la mamma, e ordinò al padre di restituirlo. Ciò non gli ha impedito di finire a processo per quel mese in cui s’è trattenuto il piccolo. Nella prima udienza hanno testimoniato la mamma, parte civile con l’avvocato Annalisa Paparella, e l’assistente sociale che seguì il caso. Tra le parti -l’imputato è difeso dall’avvocato Rosalba di Fede- pendono trattative per la remissione della querela, che chiuderebbe la vicenda.