VERBANIA - 25-09-2023 -- Il collegamento abusivo era stato realizzato da un esperto e non c’è prova che a manomettere il contatore, rubando corrente elettrica, fosse stata l’inquilina. È stata assolta con la formula dubitativa dall’accusa di furto aggravato la cusiana di origine sarda a processo per un “bypass elettrico” effettuato a favore dell’alloggio che aveva preso in affitto.
Il contratto, sottoscritto a suo nome, l’aveva firmato nel dicembre del 2019, con validità di un anno, tacitamente rinnovabile. Al padrone di casa non aveva spiegato chi avrebbe convissuto con lei ma, nonostante per un periodo fosse tornata nella natia Sardegna, era sua intenzione stabilirsi lì con il marito. Nei mesi successivi, però, non solo la donna non pagò l’affitto -è poi finita sfrattata per morosità, e l’ha lasciato nel luglio del 2021- ma si scoprì che utilizzava corrente elettrica senza autorizzazione.
Un vicino, infatti, in cantina aveva notato dei fili uscire da un contatore riconducibile a un altro alloggio sfitto. L’aveva segnalato e, scoperto l’allaccio irregolare, erano stati chiamati i carabinieri. Non ci volle molto a scoprire che l’alloggio servito era quello dell’inquilina morosa. Il tecnico che venne a rilevare il bypass con i carabinieri riferì che il lavoro era stato portato a termine da un elettricista che conosceva il mestiere, circostanza che ha escluso l’imputata. Che, come chiesto dal suo avvocato Alberto Pelfini, è stata assolta. Il giudice ha ritenuto non vi fossero prove sufficienti per affermare che avesse effettuato l’allaccio abusivo e sottratto la corrente elttrica.