TORINO - 14-09-2023 -- Ha rinunciato alla prescrizione, ha chiesto d’essere giudicato ed è stato assolto. La Corte d’Appello di Torino ha ribaltato la sentenza di condanna per diffamazione aggravata pronunciata nel 2017 dal Tribunale di Verbania nei confronti di Mauro Bardaglio. L’ex vicepresidente della Provincia, già assessore comunale nel capoluogo, era stato denunciato nel 2014 da Giovanni Alba, allora candidato del Pd -e, successivamente, assessore alla Viabilità- per un comunicato stampa e un post su Facebook, ripresi da un blog locale, nel quale il Movimento 5 stelle ne stigmatizzava la candidatura ad amministratore pubblico per una vecchia vicenda risalente agli anni ‘80, quando Alba era funzionario del Comune e responsabile dell’Eca, l’ente che gestiva le case popolari. Riferendo di un provvedimento disciplinare che l’aveva coinvolto, i pentastellati scrissero che s’era fatto le vacanze con i soldi dei poveri.
Dietro quella notizia c’era Bardaglio, che ne aveva conoscenza diretta e che nel 2014, da attivo militante del M5S verbanese dopo una vita trascorsa nel Pci e nel Pds, ne aveva parlato in una riunione, dando il la al comunicato stampa.
Mandato a giudizio dalla Procura, nel primo processo l’ex vicepresidente della Provincia è stato condannato a 600 euro di ammenda (pena sospesa), a un risarcimento di 3.000 euro e al pagamento delle spese legali di Alba, costituitosi parte civile.
La Corte d’Appello ieri ha deciso diversamente, assolvendolo con la formula “per non aver commesso il fatto”. Bardaglio avrebbe potuto invocare la prescrizione, essendo trascorsi nove anni dai fatti, ma ha scelto di rinunciarvi.