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VERBANIA – 05.02.2016 – Parrucca bionda, fascia tricolore,

tailleur con pantaloni e scarpe col tacco basso. Al suo ingresso sul palco del Centro d’Incontro Sant’Anna il console Pacian XXI apre il carnevale vestito da… sindaco. La sua è una marcia – con un fucile giocattolo in mano – sulle note di quella di Radetzky, che introduce il vero sindaco, Silvia Marchionini, che sta allo scherzo ma che non può fare diversamente perché il re del Carnevale è Claudio Loraschi, il console, e nella sera della Giubiascia comanda lui e arringa i suoi concittadini. Il sindaco col bulldozer sotto casa a cui piace demolire (vedi Casa Squassoni), il sindaco che approfitta dell’afosa estate per far tutto quello che vuole quando gli altri sono “squagliati”, il sindaco che per quelli del canile è peggio di Crudelia Demon… Il console passa in rassegna i fatti dell’anno appena finito e con pungente ironia mena fendenti a tutti.

Anche agli assessori, come il “terùn” Giovanni Alba che quando era chiusa la statale aveva fatto asfaltare Suna provocando una coda enorme e raccogliendo un mare di insulti.

Di Laura Sau (Trasporti) dice che s’è fatta dare una corriera da tenere in garage e con la quale gira tutto il giorno per trovare nuove fermate.

Per il Console Massimo Forni, titolare dei Lavori pubblici, dopo aver penato mesi per rimettere i paletti della pista ciclabile rimossi per il Giro d’Italia, non ha più niente da fare tanto che s’è dedicato all’hobby del traforo.

Frecciate bonarie anche per l’assessore al Turismo Monica Abbiati e la sua ztl estiva sul lungolago di Pallanza, e per il vicesindaco Marinella Franzetti che a furia di fare dentro e fuori dal carcere coi suoi progetti sociali, con la scusa di trovare gli ospiti gli ha rubato arance e merendine.

Un discorso a parte per il “Maggiore”, nome indigesto al Console, che ha avuto come “ammiccante” cicerone negli Open Day – quasi come in un Night Club – l’assessore alle Finanze Cinzia Vallone.

Non poteva mancare l’ospedale unico che quelli che lo volevano fare dieci anni fa hanno preso del “pirla” e altri temi del dibattito come l’ex Pretorio o Casa Ceretti – accostata alla vecchia casa di tolleranza intrese. E gli schiaffi satirici anche all’opposizione, ai due “Gianni e Pinotto” Carlo Bava e Renato Brignone, che ormai non vanno più al gabinetto se non hanno scritto un’interpellanza, e al capo dell’opposizione Mirella Cristina e a Stefania Minore per le loro posizioni contro il Capodanno in piazza: l’anno prossimo – ha promesso Loraschi – tutti a festeggiarlo a casa loro.

A proposito di piazza e commercianti, ecco l’affondo a quegli esercenti che hanno criticato lo stand gastronomico dei Pacianda Intra ma che poi, a Natale, non sono stati capaci neanche di mettersi d’accorso sulle luminarie o sugli eventi.

Immancabile, dopo gli sfottò a Renzi e un amaro sfogo sulla società che cambia in peggio, il classico finale, con l’invito a tutti: va a dà via il cù.

La replica del discorso, che in giornata pubblicheremo integralmente con il video della serata, sarà domenica con la sfilata dei carri.  

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