VERBANIA - 07-09-2023 -- Non fu rapina, ma un furto semplice che, con il ritiro della denuncia, non può essere punito, al pari delle lesioni. Si chiude a poco più d'un anno di distanza dai fatti il "caso" del 33enne svizzero che, nei pochi mesi trascorsi a Verbania nel 2022, fu protagonista di un arresto e della denuncia per un faccio eclatante. L'arresto avvenne all'Ostello di Pallanza, dove il giovane aveva soggiornato per qualche tempo e dove, nell'andarsene, stava riempiendo l'auto di suppellettili della struttura ricettiva. Mentre caricava nel bagagliaio coperte, cuscini, ma anche indumenti femminili raccattati da un cestino della spazzatura interno all'ostello, fu ripreso dalla titolare e da un suo dipendente, contro i quali reagì spintonandoli e colpendoli. Intervenne la questura, che lo fermò e l'arresto, contestandogli la rapina impropria, cioè il furto avvenuto con violenza o minaccia, oltre alle lesioni, giudicate guaribili in pochi giorni.
Un paio di mesi più tardi lo stesso svizzero, rimesso in libertà in attesa del processo, venne identificato in colui che, indossando una maschera da lupo, circolava a piedi a Pallanza armato di un'ampia che poi risultò essere un giocattolo. Questo secondo episodio portò il questore a emettere un provvedimento di espulsione e di divieto di dimora a Verbania.
A distanza di un anno, nel processo tenutosi al Tribunale di Verbania, i fatti si sono ridimensionati. Gestore e dipendente dell'ostello hanno ritirato la denuncia e il giudice, derubricando la rapina impropria in furto, ha dichiarato il non doversi procedere.