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VERBANIA - 06-09-2023 -- Assolto con la formula dubitativa. Per il Tribunale di Verbania non c’è la prova che un 35enne ghanese residente in Lombardia sia complice della messinscena con falsificazione che un connazionale più vecchio di lui di dieci anni fece alla Motorizzazione di Domodossola il 26 settembre del 2019. Alla prova teorica, il temuto “quiz”, per l’ottenimento della patente di guida, colui che si presentò per sostenere l’esame -e che già l’aveva passato per sé e per un’altra persona (scoperto)- non era colui che si desumeva fosse dai documenti presentati.

I funzionari della Motorizzazione e la Polstrada, che erano pronti a intervenire per scoprire la frode, ne avevano il fondato sospetto perché c’erano state irregolarità anche nella visita medica sostenuta in Lombardia (lontano dal Vco, altra circostanza che non quadrava) per il foglio rosa, cui s’era presentato peraltro un terzo africano. Sospetto confermato subito, al controllo dell’identità dell’esaminando ghanese, finito denunciato insieme agli altri due presunti complici. Che, rinviati a giudizio dalla Procura di Verbania per falso, hanno già definito la propria pena, uno patteggiando, l’altro venendo condannato in un procedimento con rito abbreviato.

Restava da chiarire solo la posizione del beneficiario della sostituzione di persona, colpevole secondo il pm Anna Maria Rossi che ne ha chiesto la condanna a un anno, innocente secondo il difensore Alessandro Corletto che ha sostenuto l’insussistenza di prove a carico del suo assistito.

 


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