VERBANIA - 05-09-2023 -- Il pm aveva chiesto l’archiviazione, ma il gup l’ha respinta e, rimandando gli atti alla Procura, ne ha disposto il rinvio a giudizio. Finirà in tribunale, davanti, a un giudice, il post pubblicato sui social network da Mario Corti. Bancario omegnese con la passione per la politica, dopo una vita da militante nella Dc e nell’Udc (è stato anche consigliere comunale a Verbania), è stato tra i primi nel Cusio ad aderire al Movimento 5 stelle, per il quale è stato anche candidato. Avversario dell’ex sindaco Paolo Marchioni, nel luglio del 2022 condivise sulla sua pagina Facebook un articolo del quotidiano on-line Lo Spiffero che, specializzato nelle vicende politiche piemontesi, nel commentare la sconfitta elettorale del primo cittadino uscente, disse che in un anno negativo aveva avuto una soddisfazione. Nel pezzo dal titolo “La fortuna di Marchioni”, si affermò che il suo nome non compariva nell’elenco dei 60 navigator (le figure istituite con la legge del reddito di cittadinanza per cercare lavoro ai disoccupati) lasciati a casa dalla Regione. Di fatto si diceva che aveva confermato il lavoro, una circostanza non veritiera, per la quale l’esponente della Lega ha presentato denuncia, ipotizzando il reato di diffamazione.

Diffamazione inesistente secondo il sostituto procuratore Nicola Mezzina, che ne ha chiesto l’archiviazione. Una volta sul tavolo del gip, al quale Marchioni s’è rivolto opponendosi all’archiviazione, il procedimento è cambiato. Il magistrato non ha accolto la richiesta dell’accusa e ha disposto l’imputazione coattiva. Toccherà ora alla Procura formulare il capo di imputazione e chiedere il rinvio a giudizio dell’indagato, o di altri che dovessero essere individuati.