VERBANIA - 03-09-2023 -- La memoria viaggia al di qua e al di là del confine di Stato, che in tanti varcarono tra il 1943 e il 1945 in fuga dalle leggi razziali o dalla persecuzione. A Verbania l’episodio più conosciuto della persecuzione degli ebrei all’epoca del fascismo risale all’ottobre del 1943, quando la famiglia di banchieri torinesi Ovazza venne uccisa e bruciata nella caldaia di quelle che allora erano le scuole e che oggi sono gli uffici comunali di via Fratelli Cervi. Ettore Ovazza, la moglie Nella Sacerdote, i figli Riccardo ed Elena -tra l’altro parenti degli Elkann- sono ricordati da una lapide posta nell’atrio di ingresso. Non è l’unico luogo significativo del Verbano legato a questi fatti, che la Fondazione Monte Verità di Ascona s’è impegnata a ricordare. Sarà presentato nei prossimi giorni il progetto “Percorso della speranza” che, ripercorrendo la storia a ottant’anni di distanza, evocherà le vite di quelle persone attraverso targhe con codici Qr collocate in luoghi significativi di Verbania, Cannobio, Ascona e Brissago.