VERBANIA - 23-08-2023 -- Centro riformista. Si danno un nome, una collocazione, si preparano alle elezioni e attaccano il Pd. Sono gli esponenti politici di Italia Viva e Azione in provincia. Nei delicati rapporti che, soprattutto a Verbania e nel Vco, scuotono il centrosinistra, le ultime uscite del segretario provinciale democratico Alice De Ambrogi -che, di fatto, ha snobbato le due compagini- non sono piaciute ai rappresentanti dei partiti che, solo un anno fa, si presentavano alle Politiche sotto le insegne di quel Terzo polo che, disegnato da Matteo Renzi e Carlo Calenda, a livello nazionale è in crisi.
“Su questo come in altri territori, la collaborazione Azione-ItaliaViva non ha subito battute di arresto ed è proseguita nonostante le vicende romane con il chiaro intento di proseguire in un cammino che modificherà i termini etimologici di riconoscimento ma non certo lo spirito riformista che ne era ed è alla base e che abbiamo dimostrato in più di una occasione di rendere evidente come realtà assodata a partire dal sostegno ad una visione di Sanità territoriale messa a dura prova dalle scelte nefaste della Giunta regionale piemontese” – affermano Roberto Graffieti per Iv e Davide Pozzo per Azione. “Per il futuro ci attendiamo, dunque, dalle altre forze politiche il rispetto che è dovuto a chi si è presentato sul territorio e, nei fatti, ha dato prova di esistere (Omegna docet) dove i due partiti all’unisono hanno dato il loro contributo fattuale alla nascita della lista #omegnasulserio e ad ottenere un 10% in soli pochi mesi di esistenza. Secondo perché, che lo si voglia o no, questa nostra esistenza sarà destinata a far crescere un’area politica non più come ‘terzo polo’ ma come ‘centro riformista’ che si distinguerà sempre più nei progetti e proposte politiche dai ‘sovranisti’ e ‘populisti’ sia di destra che di sinistra”. Infine, una frecciata sulle polemiche interne al Pd. “Se la segretaria provinciale del Pd vuole proprio dedicarsi alla ricerca di qualcosa che non esiste sul territorio, può trovare facili riscontri circa l’inesistenza dell’unità interna del suo partito a Verbania”.