ROMA - 20-08-2023 -- Servirà un nuovo giudizio, il quarto, per definire la sorte di due lingotti d’oro sequestrati sul treno Ginevra-Milano dal personale dell’Agenzia delle dogane. Il fatto risale al 24 novembre del 2016 quando un controllo della Guardia di finanza su un treno in transito a Domodossola portò alla scoperta dei due lingotti occultati nei propri bagagli da un uomo e una donna che viaggiavano insieme. Fiamme Gialle e Dogane, rilevando gli estremi del contrabbando e del mancato pagamento dei diritti di confine e disponendo la confisca del bene.
Contro quel provvedimento uno dei sanzionati ha ricorso in Commissione tributaria, vincendo nel primo grado di giudizio a Verbania (verbale annullato) e anche nel secondo grado a Torino (annullamento confermato). L’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha ricorso in Cassazione e, tra i vari motivi d’appello, ha sottolineato come la Commissione tributaria regionale, pur riconoscendo l’incompetenza a giudicare accertata da quella provinciale, si fosse comunque espressa nel merito. La violazione di questo principio giuridico ha portato gli Ermellini a cassare la sentenza e a rinviare la questione a Torino, allo stesso organo giudicante ma in diversa composizione. Il tutto a oltre sette anni di distanza da quel controllo doganale e dalla scoperta dei lingotti.