VERBANIA - 15-08-2023 -- “Forse sarebbe meglio tornare a sedersi tutti attorno a un tavolo e ragionare insieme”. Concertazione è la parola che Gian Maria Vincenzi sceglie per commentare la notizia che alcuni comuni del Lago Maggiore hanno rivisto al rialzo la tariffa dell’imposta di soggiorno. “Ciascun comune ha la sua autonomia, ma il percorso di condivisione che avevamo intrapreso nel 2011, quando fu istituita l’imposta di soggiorno, secondo me è ancora attuale – premette – e credo sia corretto ascoltare il parere degli operatori”.
Degli aumenti previsti da Verbania ne era a conoscenza. “Ne abbiamo parlato, abbiamo anche visto le simulazioni. E' un bene che le modifiche entrino in vigore con l’anno prossimo: cambiare senza preavviso, soprattutto per chi ha contratti firmati con gruppi e tour operator, è penalizzante”.
Sullo sfondo, a prescindere da quanto venga chiesto al turista, c’è sempre il tema di come vengono poi spesi i soldi. “Per noi devono essere dedicati al turismo e a quegli interventi che lo favoriscono o lo promuovono – commenta –. È pur sempre un’imposta di scopo, che non deve finanziare altro o diventare una voce con cui far quadrare i bilanci degli enti”.
Da referente degli albergatori, Vincenzi difende la categoria e invita a fare una seria riflessione sul dilagante fenomeno degli affitti brevi turistici, sia da parte di operatori professionali, sia di singoli. “È vero che l’imposta di soggiorno è dovuta anche per loro, ma va tenuto sotto controllo il fenomeno dell’abusivismo – conclude –. E bisogna studiare correttivi perché i grandi afflussi di chi affitta appartamenti hanno ricadute poi sulle città in termini di traffico e di servizi. Basti pensare alla Tari e alla quantità di rifiuti in più raccolti, il cui costo si spalma alla fine sui residenti e sugli operatori economici. Esiste, poi, ma non lo scopriamo adesso, una forte interferenza nel mercato degli affitti a fini residenziali, i cui canoni crescono”.