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GHIFFA - 15-8-2023 -- Erano i giorni immediatamente precedenti il Ferragosto, il 13 agosto 2019, quando al Sacro Monte di Ghiffa si abbattè un downburst che provocò una vera e propria devastazione di alberi, oltre un centinaio quelli abbattuti o pesantemente danneggiati da un vento fortissimo, lo stesso che abbattè la gru ai Castelli di Cannero. Al Sacro Monte di Ghiffa i danni furono importanti, tra gli alberi caduti anche una grossa quercia che finì, danneggiandolo, sul pronao della Cappella di Abramo. A rimanere maggiormente colpiti furono i sempreverdi, i pini "Strobi" piantati nel dopoguerra e mai veramente "ambientatisi" nella riserva. Originari del Nord America, questi sempreverdi furono piantati con l'obiettivo, una chimera, di produrre carta. E fu così che andarono ad aggiungersi al bosco di castagni, questi piantati nei secoli precedenti, e alle querce gli alberi originari dei luoghi. Non è un caso dunque che sono quei sempreverdi ad aver dimostrato nei decenni la maggiore fragilità. Oggi la riserva del sacro Monte conserva ancora le tracce di quella devastazione, cui se ne aggiunse un'altra negli anni seguenti, e rimandano un paesaggio a tratti apocalittico. É il punto che il sindaco di Ghiffa, Matteo Lanino, chiama il "cimitero degli strobi", annunciando che nel prossimo inverno, una squadra di forestali bonificherà l'area.

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