VERBANIA - 08-08-2023 -- Sul feretro solo rose rosse -ma solo perché i garofani non erano disponibili- e sopra, una accanto all’altra, le maglie di Verbania e Pro Vercelli. C’era anche una delegazione eusebiana alle esequie, celebrate oggi nella collegiata di San Leonardo a Pallanza, di Luciano Covre, morto a 82 anni.

Il suo nome è indissolubilmente legato, non solo alla storia del calcio biancocerchiato -ha giocato anche per il Novara e per le Bianche casacche della Pro Vercelli, dove ha chiuso la carriera da capitano-, ma all’animata vita politico-amministrativa della comunità verbanese dagli anni ‘60 in poi, quella in cui Covre, già sindacalista, da militante socialista fu attivo come iscritto e presidente dello storico circolo “Zappelli” di via Roma, a Intra.

Il parroco don Riccardo Zaninetti l’ha ricordato nella sua omelia, sottolineando come l’impegno verso la comunità di ciascuno porta un piccolo pezzo che contribuisce a creare il grande puzzle della vita.

La figlia Federica, che ne ha ereditato la passione politica, ha letto una bella lettera di ringraziamento al papà, uomo libero che ha sempre promosso e difeso la libertà degli altri, da quella dei figli di decidere la propria strada senza condizionamenti, a quella dei tanti che ha incontrato nella sua vita: “Sapevi sempre da che parte stare: da quella degli ultimi” – ha detto di fronte alla mamma Meri, al fratello Davide, e ai tanti che sono venuti a porgergli l’ultimo saluto. C’erano gli amici più vicini, che ne frequentavano la casa “che hai sempre voluto fosse aperta a tutti”, i compagni socialisti e le famiglie calcistiche del Verbania (di cui è stato anche allenatore per un paio di stagioni) e della Pro Vercelli.