VERBANIA - 08-08-2023 -- Con lui si sono schierati in quattro, la maggioranza della segreteria cittadina. Porta la firma anche di Marino Barassi, Massimo Bocci, Aurelio Tedesco e Cinzia Vallone la lettera con la quale oggi il numero uno del Pd di Verbania Marco Magni (nella foto) s’è dimesso. Se n’è andato sbattendo la porta, per il “perdurante clima di sfiducia e sospetto che grava sul mio operato da una parte del gruppo dirigente cittadino e provinciale, culminato oggi con un commissariamento de facto”.
Il casus belli, quello che l’ormai ex segretario -eletto nel dicembre 2021- definisce “commissariamento de facto”, è l’intervento della segretaria provinciale Alice De Ambrogi che, nella fase degli incontri esplorativi con le altre forze del centrosinistra in vista delle elezioni comunali del 2024, s’è imposta come interlocutrice. In questi giorni si sarebbero dovuti tenere colloqui bilaterali tra il Pd e le altre “anime” della possibile coalizione: le liste civiche, Italia Viva e M5S. Incontri assolutamente preliminari, per chiarire la disponibilità al dialogo e cercare temi comuni su cui costruire candidatura e programma. Pur avendo la facoltà, come segretario, di agire in autonomia, Magni aveva deciso di creare una sorta di delegazione di tre. Ma, venendo a mancare perché in ferie un terzo componente, è stato pressato affinché ne chiamasse altri per poi ricevere la comunicazione di De Ambrogi che sarebbe intervenuta direttamente lei.
Per Magni questa è stata un’ingerenza che, alla luce anche di altri problemi interni che vanno avanti da tempo, gli ha fatto decidere di fare un passo indietro, rimettendo l’incarico e, di fatto, azzerando la segreteria, della quale 4 componenti su 7 lo sostengono. Non hanno sottoscritto la nota stampa successiva alle dimissioni Emanuela Speroni, Giovanni Piana e Davide Lo Duca.