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VERBANIA - 22-07-2023 -- C’erano una volta banche e sportelli. Fino ai primi anni Duemila in tutta Italia, anche nel Vco -dove forte e radicata era la presenza della Banca popolare di Intra- era capillare la rete territoriale degli istituti di credito che, man mano, tra esuberi di massa, dismissioni e digitalizzazione hanno ridotto fortemente la propria presenza. “Desertificazione” bancaria dei territori è il termine che ha scelto il sindacato First Cisl per avviare uno studio statistico. L’osservatorio sulla desertificazione ha prodotto uno studio che, diffuso in questi giorni, indica la Provincia Azzurra come una delle peggiori d’Italia. Le recenti contrazioni, anche a seguito delle fusioni bancarie, hanno fatto sì che il Vco sia 102° su 106 province, sia nell’indice di desertificazione parziale, sia totale, che tiene conto di fattori come il numero di comuni, la vastità del territorio, la popolazione e il numero di imprese. Peggio fanno solo Rieti, Cosenza, Campobasso e Vibo Valentia.

In Italia 4,3 milioni di persone abitano in comuni sprovvisti di sportello, e 249.000 imprese hanno sede in zona desertificate. In media ci sono 36 sportelli ogni 100.000 abitanti, con picchi positivi a Trento e Bolzano (67 e 62), e negativi in Campania (19) e Calabria (18). Ciò nonostante la media di clienti che utilizzano l’home banking sia del 48,3% (meno della metà), al di sotto del 69,9% della Francia e del 68,1% della Francia.

L’emorragia è in atto almeno dal 2015. Nell’arco degli ultimi otto anni sono stati “abbandonati” oltre 680 comuni. Intesa Sanpaolo è quella che più s’è ritirata, lasciando sguarnite 195 comunità; Unicredit segue a ruota con 143, Banco Bpm con 101.

 


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