VERBANIA - 19-07-2023 -- Una condanna ridotta. Per la riqualificazione del principale capo di imputazione, passato da tentata rapina a tentata violenza privata; per l’attenuante della seminfermità mentale; e per la scelta di accedere al rito abbreviato. Due anni, di cui uno da trascorrere in una struttura protetta perché giudicato socialmente pericoloso, è la pena alla quale è stato condannato oggi Marc Girardet, il 31enne svizzero che l’8 ottobre in auto seminò il panico sulla statale 33 da Arona a Stresa, minacciando col fucile gli automobilisti, “puntando” gli altri veicoli nel tentativo di speronarli e finendo con lo schiantarsi di fronte ai carabinieri, che l’arrestarono nonostante, a torso nudo e in stato alterato, gli puntasse contro l’arma.
L’ex militare elvetico -congedato e titolare d’una pensione di invalidità- con simpatie neonaziste (in auto aveva svastiche e altro materiali riconducibile al nazismo) si trova in carcere da più di nove mesi. Attualmente è a Cuneo, dopo aver girato più case circondariali (Torino, Novara, Genova) e aver aggredito in due occasioni il personale della polizia penitenziaria. Oggi è comparso in videocollegamento con Verbania, dove il suo avvocato, raccolto il parere del professor Elvezio Firpo, secondo cui soffre di un disturbo della personalità grave borderline, con forte scompenso emotivo, ma senza deragliamento psicotico del pensiero, ha chiesto il giudizio con rito abbreviato. Il gup Rosa Maria Fornelli, che l’ha riconosciuto seminfermo ma capace di stare in giudizio, non ha accolto le richieste dell’accusa, che ha proposto una condanna a 3 anni, 6 mesi, 20 giorni e 2.080 euro di multa per tentata rapina aggravata, danneggiamento, oltraggio, lesioni (a un agente della penitenziaria di Verbania, il giorno della convalida dell’arresto), minaccia grave (a mano armata) e per due violazioni delle norme sulle armi.
Per il magistrato gli episodi del fucile puntato contro i passanti non furono tentativi di rapina, ma tentata violenza privata, un reato che, messo in continuazione con gli altri e tenuto conto delle attenuanti della minorata capacità, ha portato la pena finale a due anni.
Riconosciuti i risarcimenti alle parti civili: 3.000 euro a un’automobilista minacciato, 2.000 a un’altra, 2.000 euro di provvisionale -in attesa di una causa civile per quantificare i danni- all’agente della penitenziaria.
Dovrà trascorrere però un anno nella Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) Anton Martin di San Maurizio Canavese, luogo adatto per la sua cura e sorveglianza, in attesa di una rivalutazione clinica alla fine di questo periodo.
La sera dell’8 ottobre la Volkswagen con targhe elvetiche (risultate poi rubate) che lo svizzero guidava da Arona verso nord fu oggetto di ripetute segnalazioni. Al benzinaio alcuni clienti dissero d’essere stati aggrediti da un energumeno torso nudo che imbracciava un fucile. Alcuni automobilisti che l’incontrarono dissero che aveva cercato di speronarli. Fu fermato alle porte di Stresa da una pattuglia della locale stazione. La Golf era finita contro un muretto e, col rischio d’una sparatoria, l’arresto fu completato senza versare sangue.