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p d giustizia 22 due

VERBANIA - 16-07-2023 -- Non c’è prova che l’imputato sia il truffatore. Pochi, secondo il giudice, sono gli elementi che riconducono un giovane della provincia di Varese, a processo per truffa aggravata, a colui che, con l’inganno e fingendo di voler acquistare cinque bombole di gas, indusse la moglie del titolare a effettuare pagamenti a suo favore per 3.400 euro.

La frode avvenne innanzitutto per via telefonica. Al numero dell’azienda, che in provincia vende gas, giunse la telefonata di un cliente che voleva 5 bomboloni da 25 chili l’uno, offrendosi di pagare con vaglia postale, una modalità non accettata dal titolare. Il quale, tuttavia, s’accordò per un saldo da effettuare tramite sportello Atm. Con una delle più classiche scuse delle truffe “al contrario”, quelle in cui chi pensa di incassare sta, in realtà, effettuando un pagamento, la moglie effettuò due ricariche da 2.000 e 1.300 euro sul numero di PostePay indicatogli.

 


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