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VERBANIA - 05-07-2023 -- Di vero non c’era nulla e delle due manifestazioni che avrebbero dovuto arricchire l’estate verbanese del 2019, non solo non c’era alcuna autorizzazione, ma la documentazione esibita era falsa. Truffa e falso sono i reti contestati, a vario titolo, ai tre organizzatori di due appuntamenti promossi da “Verbania Live”, soggetto riconducibile a Tamara Toni, organizzatrice di eventi presentata alla città, ai primi di agosto di quattro anni fa, come sponsor del Palio remiero in una conferenza stampa a Palazzo di Città con presenti anche il sindaco.

Pochi giorni dopo la sfida dei galeoni in piazza Fratelli Bandiera avrebbe dovuto aprire i battenti “Sapori e shopping sul lago”, kermesse di dodici giorni di spettacoli, esibizioni e degustazioni con piatto forte una fiera dello street food con stand wine e delle birre artigianali. La mattina che arrivarono i food trucker -alcuni provenienti da fuori regione- il piazzale era spoglio di tutti i servizi e c’erano pure alcune auto in sosta. Intervenne la polizia municipale e, verificata l’assenza di autorizzazioni (la domanda, incompleta, era stata depositata solo il giorno prima) disse loro che non c’era nulla da fare.

Si presentarono uno dopo l’altro a sporgere denuncia perché avevano pagato per quella fiera, acquistato derrate alimentari da servire con l’auspicio di buoni guadagni, e si trovavano senza lavoro nelle settimane più redditizie della stagione turistica.

Le indagini condotte in parte dalla polizia locale e, approfonditamente, dai carabinieri della stazione di Verbania e della sezione di polizia giudiziaria, portarono ad accendere il faro su un altro evento che si sarebbe dovuto tenere nel parco della biblioteca di Villa Maioni. “Magia e benessere”, questo il nome, sarebbe dovuta essere una sorta di fiera olistica e new age, anch’essa con la presenza di espositori paganti. Anch’essa mai autorizzata e, al contrario, spacciata come regolare attraverso una lettera attribuita al funzionario comunale responsabile della biblioteca -e da lui disconosciuta- mostrata agli standisti che avevano pagato. A quell’evento, dopo l’iniziale trattativa di Toni, avrebbero dovuto partecipare altre due persone, Paolo Artoni e Giuseppe Di Giacinto.

Tutti e tre sono stati rinviati a giudizio nel processo che s’è aperto oggi con le testimonianze dei vigili, dell’assessore comunale alla polizia municipale e dei carabinieri che effettuarono le indagini.

 

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