VERBANIA - 03-07-2023 -- Il tempo ha stemperato gli animi e anche le recenti elezioni, finite con un plebiscito per l’uscente Bruno Toscani (73% contro il 27% dello sfidante Mauro Ferrari), sono state decisive per chiudere senza andare a sentenza una querelle politico-mediatico-giudiziaria iniziata nel 2018. Nel mese di agosto, a pochi mesi dalle elezioni nelle quali il centrodestra s’era preso l’ex feudo rosso dell’Ossola vincendo con Toscani sul vicesindaco della giunta Bartolucci Marcello Perugini (terzo incomodo Sebastiano Mandica, la segreteria cittadina del Partito democratico era uscita con un severo e allusivo comunicato stampa.
In una nota diffusa dai media e da questi ripresa, si sottolineava come, al cambio dell’Amministrazione, l’ex area Ceretti, contro il cui degrado il Comune era intervenuto con un’ordinanza, fosse stata repentinamente ripulita dalla proprietà, una società -la Piaggio srl- privata i cui amministratori erano “vicini” al nuovo sindaco. Sottolineando questa contiguità con chi avrebbe governato Villadossola nei successivi cinque anni, si ponevano domande provocatorie su chi sarebbe stato il “regista” della politica locale. S’alludeva, insomma, a una sorta di benevolenza elettorale tradotta in benevolenza amministrativa.
La reazione della nuova Amministrazione fu ferma e si tradusse in una denuncia per diffamazione che ha visto la Procura emettere un decreto penale di condanna nei confronti dell’intero direttivo del partito: Francesco Squizzi, Massimo Svilpo, Giuseppe Calandra, Leonora Corsini e Graziano Zaretti. Impugnato il decreto penale, il processo per diffamazione aggravata s’è trascinato per mesi e oggi sarebbe dovuto entrare nel vivo con l’escussione dei primi testimoni, a iniziare dalle parti offese, costituitesi parti civili: il sindaco Toscani, gli assessori Maurizio Romeggio, Pierangelo Borca, Stefano Cittadino e Massimo Gervasoni, oltre alla Piaggio srl, il cui amministratore nel frattempo è deceduto.
Venerdì le parti, rappresentate dagli avvocati Marisa Zariani e Melissa Ariola per le parti civili e Bruno Stefanetti per la difesa, hanno raggiunto un accordo per la remissione di querela, ratificato oggi dal giudice Ines Carabetta. Gli accusati, che nel frattempo sono stati confermati come amministratori con un alto gradimento, hanno accettato di soprassedere e di chiudere il “caso” prima ancora di iniziare.