VERBANIA - 02-07-2023 -- Uscirà dal carcere, dove è stato condannato a scontare nove anni e mezzo, per raggiungere il tribunale di Verbania e vestire il ruolo di testimone. Antonio Di Fazio (nella foto), il 51enne imprenditore farmaceutico milanese balzato agli onori delle cronache due anni fa, quando fu arrestato per violenza sessuale, è “entrato” nel procedimento penale a carico dell’amministratrice di Inter Farmaci Italia, società verbanese dichiarata fallita nel 2019. La legale rappresentante dell’azienda deve rispondere di un reato fiscale, di non aver pagato all’Inps, nell’anno di imposta 2018, contributi previdenziali ai dipendenti per poco più di 13.700 euro, una cifra maggiore alla soglia -10.000 euro- che la legge stabilisce come confine tra sanzione amministrativa (al di sotto) e violazione penale (al di sopra).
Il giudice ha già respinto l’eccezione della difesa, che ha chiesto il non doversi procedere perché ritiene che nel computo redatto dall’Inps sia stato aggiunto un mese riferito all’anno precedente, il che farebbe scendere la cifra evasa al di sotto dei 10.000 euro. Nell’ascoltare i testimoni, in particolare una ex dipendente congiunta dell’amministratrice, è emerso il coinvolgimento di Di Fazio. Che – ha testimoniato – avrebbe dovuto rilevare la società e, comunque, s’era impegnato a pagare i contributi arretrati, mostrando le ricevute degli F24 che sarebbero risultate false. Di fronte a queste novità, su richiesta del pm e d'accordo con la difesa, il giudice ha deciso di citarlo come testimone alla prossima udienza.
Di Fazio si trova in carcere per altre vicende. Accusato di aver violentato, dopo averla drogata, una ventunenne, è stato poi accusato di altre tre violenze sessuali. In primo grado, processato a Milano con rito abbreviato, era stato condannato a quindici anni e mezzo, scesi a nove e mezzo in Appello, dove i giudici di secondo grado hanno riconosciuto la continuazione dei reati, diminuendo la pena.
Successivamente a questi fatti, nel corso di ulteriori indagini, è stato indagato per bancarotta fraudolenta e per truffa. Come socio e amministratore di fatto di Global Farma e di Ifai (Industria farmaceutica italiana) avrebbe svuotato i conti delle società, poi fallite, per fini personali. È anche accusato di truffa nei confronti di alcune Asl e di Aria, per forniture non pagate. Nei giorni scorsi la Procura di Milano gli ha notificato l’avviso di chiusura indagini.