VERBANIA – 28.01.2016 – Le dimissioni del capogruppo
e del segretario Pd di Verbania fanno rumore. E non solo all’interno del partito, ma anche nell’ambiente politico, sollevando commenti e reazioni dei gruppi di minoranza che da un anno e mezzo incalzano il sindaco Silvia Marchionini accusandola d’aver fatto sconfinare il suo decisionismo nell’autoritarismo. La pensa così, “Una Verbania possibile”, comunità rappresentata da Carlo Bava e Renato Brignone: “è finalmente l’evidenza di una Amministrazione autoreferenziale scollegata dal suo ruolo di rappresentanza”. “Quanto diceva l’assessore Tradigo quando si dimise più di un anno fa – scrivono i due – è rimasto inascoltato e le dimissioni oggi sono un fatto positivo, il primo di rilievo di questo Pd, ma anche tardivo e non risolutivo. Dal nostro punto di vista sarebbero apparse più opportune le dimissioni del Sindaco Marchionini”.
Per il Movimento 5 stelle di Verbania il dissidio solleva un “dubbio amletico: o (il sindaco, ndr) si è scelta una squadra di incompetenti che sta pian piano liquidando, o la squadra competente si è accorta di aver scelto il ‘bersagliere’ sbagliato”. “Il viaggio in solitaria non porterà niente di buono, mentre Il dialogo anche con le opposizioni e la condivisione delle scelte nelle commissioni avrebbero messo al riparo Verbania da questi episodi, i quali danneggiano la città tutta. Non mai troppo tardi per saper ascoltare. Dovevano farlo ieri, potrebbero ancora farlo domani”.
Di “Pd finalmente spaccato” parlano gli azzurri Adrian Chifu e Michael Immovilli: “Il sindaco si trova isolato sull'isola deserta. Finalmente si è svegliata la maggioranza. Meglio tardi che mai. Piena solidarietà a Brezza e Lo Duca, però non basta. Marchionini cadrà con il prossimo bilancio?”.