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CANNOBIO - 26-6-2023 -- Il cavallo nero, di acciaio e dalle lunghe zampe si staglia nella cornice azzurro-verde del Maggiore. Sembra messo a guardia del lago mentre le bandiere sventolano sul molo, a ad aggiungere suggestioni ad una scenografia già perfetta. Quel cavallo, arcaico messaggero della potenza "controllata" della natura è il simbolo del grande evento dell'estate di Cannobio. Sono trascorsi dieci anni dall'invenzione di palazzo Parasi come luogo d'arte. Dieci anni di mostre, storie, incontri che hanno portato nel palazzotto medievale del borgo nomi di risalto e migliaia di visitatori. Scommessa vincente quella dell'allora amministrazione Albertella, che ha poi trovato continuità nel lavoro di Marco Cattaneo (direttore artistico ex vice sindaco e assessore) e in un altro Marco, che pure ha creduto nella capacità di una località di poco più di cinquemila abitanti di produrre cultura e qualità: il consigliere comunale Marco Albertella. Sono loro i primi artefici della continuità del "Parasio" e, oggi, di "Non avrà titolo", la mostra che ha portato le opere di Mimmo Paladino sulla sponda del lago Maggiore.
Mimmo Paladino, classe internazionale e una carriera quarantennale che l'ha portato a fama mondiale. Figlio di quegli anni '80 che portarono alla Transavanguardia, alla rinascita della pittura nel contemporaneo e al ritorno del produrre arte anche "sporcandosi le mani", Paladino è un artista dalla cifra stilistica riconoscibilissima. I tratti arcaici che lascia emergere dalle profondità della coscienza richiamano l'essenziale, un'umanità oltre ogni tempo e cultura. L'artista beneventano d'altronde conserva integra l'ispirazione donatagli dalla sua terra, arcaica, misteriosa e fiera come solo certi entroterra sanno essere.
Curata da Lorenzo Madaro, la mostra è stata realizzata col contributo fondamentale del gallerista Emilio Mazzoli, nome di rilievo assoluto nel panorama artistico contemporaneo. Presente al vernissasage, il gallerista modenese, che è stato il promotore della Transavanguardia, ha conosciuto Paladino sin dagli esordi, intorno al '78: "È una mostra che i vicini svizzeri ci invidieranno", ha aggiunto commentando l'allestimento. Indispensabile l'approvazione dell'artista, impossibilitato a intervenire per l'inaugurazione, ma che dovrebbe essere sul lago in ottobre. Paladino pare aver apprezzato particolarmente la collocazione del cavallo, in arrivo direttamente dal suo studio di Paduli (Bn).

Antonella Durazzo

Mimmo Paladino: "Non avrà Titolo"
24 giugno-8 ottobre

Orari di apertura:
Mercoledì 16.30 - 18.30 - Giovedì 10.00 -13.00
Venerdì - Sabato 10.00-13.00 | 16.30-18.30
Domenica 10.00-13.00

Dal 1 settembre
Giovedì 10.30 - 12.30
Venerdì - Sabato 10.30-12.30 | 16.30-18.30
Domenica 10.30-12.30

Ingresso gratuito

 

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