VERBANIA - 25-06-2023 -- Due anni senza un marito e un papà, la cui morte non ha ancora una spiegazione chiara. Cade oggi il secondo anniversario della scomparsa di Felipe Libio Thomazelli, stresiano d’origine brasiliana che nella tarda mattinata del 25 giugno del 2021, lasciata la casa di Carciano con due dei tre figli per una giornata di svago e relax al lago, morì annegato dopo aver soccorso i bimbi.
Il 17 luglio, tre settimane dopo il fatto, uno degli avvocati della vedova presentò un esposto-querela alla Procura della repubblica di Verbania chiedendo di valutare l’ipotesi di omicidio colposo per mancata vigilanza della zona balneare.
La spiaggia in cui morì Thomazelli è quella, sassosa, sulla sponda destra della foce del torrente Selvaspessa, contigua a quella del lido affidata in gestione a un privato tramite gara. Il tratto è balneabile e le acque vengono monitorate dall’Arpa. Specifiche leggi regionali regolano le responsabilità del Comune (segnaletica, avvisi, controllo sul rispetto delle norme) e del soggetto gestore (vigilanza in determinati giorni e orari, presenza del bagnino e delle relative attrezzature di sicurezza quale pattino, bandiera, salvagente…) che, secondo l’esposto, se adempiute, avrebbero permesso di salvarlo.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Stresa l’uomo, 41 anni da compiere, aiuto cuoco di professione, attorno a mezzogiorno si tuffò in acqua nel momento in cui vide i figli di 8 e 11 anni che annaspavano non riuscendo a toccare coi piedi il fondale sconnesso. Li prese uno alla volta e li consegnò a un bagnante affinché li traesse in salvo. Poi, probabilmente per un malore forse dovuto allo sforzo, si inabissò. Il corpo fu ritrovato poche ore dopo dai sommozzatori dei vigili del fuoco: si trovava non distante, a pochi metri di profondità. Redatto il certificato di morte, la salma fu consegnata alla famiglia, che celebrate le esequie, cremò le spoglie.
Nei giorni successivi, nell’area balneabile libera, il Comune installò la prescritta segnaletica di legge indicante il pericolo per la ripa sconnessa. Successivamente, con un atto della giunta Monti, fu chiesto agli uffici di togliere dal contratto del gestore privato l’obbligo di vigilanza sulla spiaggia per via degli alti rischi dovuti alla “indisciplina” dei bagnanti.
Il fascicolo giace da quasi due anni in Procura e attende una risposta, in un senso o nell’altro. Se l’attendono i legali della famiglia, che hanno presentato l’esposto per tutelare una vedova di 35 anni, straniera d’origine, rimasta sola a occuparsi di tre bambini minorenni che oggi hanno 6, 10 e 13 anni.