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banci buonamici saluto

ROMA - 22-06-2023 -- Nessun illecito, nessun provvedimento disciplinare. S’è chiuso martedì al Csm il caso giudiziario-mediatico che ha infiammato il Tribunale di Verbania dopo il disastro funiviario del Mottarone. Il massimo organo della magistratura ha assolto il giudice Donatella Banci Buonamici (nella foto, ora a Milano, nel 2021 presidente della sezione penale e autoassegnataria del fascicolo gip sugli arresti di Gabriele Tadini, Enrico Perocchio e Luigi Nerini) dai cinque addebiti disciplinari che le venivano contestati per l’irregolare gestione dei magistrati.

Sul piano tecnico, la vicenda ruota su questioni tabellari, cioè sulle regole prestabilite di assegnazione dei vari fascicoli ai giudici. Come presidente della sezione penale Banci Buonamici, a inizio 2021, esonerò temporaneamente la collega gip Elena Ceriotti dall’assunzione di nuove cause perché aveva un pesante arretrato di sentenze da depositare. Quando ci furono gli arresti per il Mottarone sarebbe toccato a lei assumere le funzioni di gip, ma essendo esonerata, secondo quanto previsto avrebbe dovuto procedere la dottoressa Annalisa Palomba, che nei giorni successivi si sarebbe assentata per ferie. Di comune accordo con gli interessati, Banci Buonamici si autoassegnò il fascicolo. E quando non convalidò i fermi, disponendo per il solo Tadini una misura cautelare, nel clamore mediatico insorse una sorta di faida tra magistrati, alimentata da interviste ed esplosa quando, pochi giorni dopo, la Procura si oppose alla richiesta di incidente probatorio presentata dalle difese e, nel giorno in cui Banci Buonamici stava depositando il provvedimento che lo disponeva, indicando i periti, il presidente del Tribunale Luigi Montefusco le tolse il fascicolo, facendo insorgere gli avvocati dell’Unione delle camere penali, che interpretarono quella decisione come una sorta di ingerenza (si venne poi a sapere che anche il procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo, aveva scritto a Montefusco), quasi fosse una punizione per aver il gip respinto le richieste di convalida dei fermi.

È in questo contesto che nascono le contestazioni disciplinari, smontate dalla Procura generale presso la corte di Cassazione, che aveva già chiesto l’archiviazione del procedimento, che tuttavia il Csm ha voluto portare ugualmente in discussione, durante la quale l’accusa ha ribadito che non vi sono state violazioni del principio di assegnazione al giudice naturale. La difesa, ricostruendo i fatti e sottolineando l’insussistenza delle incolpazioni, ha controbattuto criticando l’intervento del procuratore Saluzzo, che ha definito “abusivo”.

 


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