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VERBANIA - 21-06-2023 -- Soffre di un disturbo della personalità grave borderline, ha un forte scompenso emotivo, ma non c’è deragliamento psicotico del pensiero e, pur non potendo essere ritenuto sano, non è totalmente incapace. Seminfermità mentale è la diagnosi con la quale il professor Elvezio Pirfo, psichiatra torinese e ctu nominato dal giudice, ha consegnato al gup Rosa Maria Fornelli gli elementi per valutare il caso di Daniel Girardet, il 31enne ex militare svizzero con simpatie naziste che l’8 ottobre scorso seminò il panico sulla statale 33 del Sempione, tra Arona e Stresa.

A bordo di una Volswagen Golf con targhe svizzere risultate poi rubate, a torso nudo e armato di un fucile semiautomatico, minacciò alcuni clienti di un distributore di benzina e, in una folle corsa verso nord conclusa con uno schianto poco prima di Stresa, cercò di speronare le auto che incrociava.

Resistenza, minaccia grave, lesioni aggravate e la violazione delle norme sulle armi sono i capi di imputazione per i quali è detenuto da più di otto mesi e di cui oggi era chiamato a rispondere nell’udienza preliminare fissata proprio per valutare la relazione del Ctu, che segue gli atti acquisiti in incidente probatorio a settembre. All’esame del consulente sono stati portati anche i documenti provenienti dalla Confederazione elvetica, che l’ha congedato dall’esercito dichiarandolo inabile e assegnandoli un sussidio mensile.

Per Pirfo Girardet aveva, al momento del fatto, una scemata capacità, anche per via della cocaina assunta. Ma, non presentando alterazioni della capacità cognitiva e deragliamento psicotico del pensiero, può essere processato. Piuttosto va considerato socialmente pericoloso, come attestato anche dalle intemperanze ai carceri di Verbania, Torino, Novara e Genova. Attualmente è detenuto a Cuneo, dove ha trovato una certa stabilità, e oggi è comparso in aula in videocollegamento.

Per il pm Fabrizio Argentieri, che alla luce della perizia ha chiesto una misura di sicurezza, dovrebbe essere scarcerato e accompagnato nella Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) Anton Martin di San Maurizio Canavese, luogo adatto per la sua cura e sorveglianza, dove dovrebbe restare 6 mesi con rivalutazione clinica alla fine di questo periodo.

Su questa richiesta il gup s’è riservata una decisione entro 5 giorni. Nel frattempo, ritenendo che non si possa applicare il vizio totale di mente, ha fissato il mese prossimo una nuova udienza preliminare, nella quale il suo difensore ha preannunciato l’ipotesi di chiedere il rito abbreviato.

Nel procedimento sono costituite parti civili un agente della polizia penitenziaria ferito in cella e alcuni automobilisti minacciati.

 

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