VERBANIA - 20-06-2023 -- Superato l’“incidente” sulla qualifica di uno degli avvocati degli imputati -per il quale la Procura ha in corso accertamenti- e le questioni preliminari sulla regolarità del capo di imputazione, è pronto a partire il processo per falso e riciclaggio con l’aggravante dell’associazione a delinquere nei confronti di cinque persone.
Il procedimento è la costola dell’operazione Cash for crash, chiusa con patteggiamenti e condanne per la simulazione di incidenti stradali esistenti ai fini di frodare le compagnie di assicurazione. Durante le indagini la Guardia di finanza, coordinata dal sostituto procuratore Sveva De Liguoro, scoprì un traffico di auto rubate, “ripulite” e immesse sul mercato attraverso, non solo l’alterazione dei telai e la riprogrammazione delle centraline, ma anche mediante false attestazioni per far risultare al Pra (Pubblico registro automobilistico) che i veicoli in realtà rubati in diverse parti di Italia erano provenienti dall’estero.
Di ciò sono accusati Goran Ivanovski, meccanico macedone che materialmente lavorava le auto, l’ossolano Luciano Carusi, i siciliani Carmelo Conte e Giovanni Belfiore, il calabrese Giovanni Garofalo. Sei i veicoli per i quali viene contestato il riciclaggio: cinque Range Rover Evoque e Sport, una Toyota C-Hr.
Oggi il collegio presieduto da Beatrice Alesci e composto da Marianna Panattoni e Ines Carabetta ha respinto l’eccezione di uno dei difensori, che riteneva generico il capo d’imputazione, già calendarizzando due udienze da qui all’autunno per ascoltare i testimoni.