1

torino trib

TORINO - 16-06-2023 -- Calano le pene. La Corte d’Appello di Torino, respingendo parzialmente le richieste del sostituto procuratore generale Marcello Tatangelo, che aveva chiesto l’assoluzione per alcuni capi di imputazione; e quasi in toto quelle delle difese, ha scritto oggi il secondo capitolo della vicenda giudiziaria che, nel 2015, ha riguardato il comune di Brovello Carpugnino. Con un’indagine coordinata dal procuratore Olimpia Bossi e condotta dai carabinieri, l’allora sindaco Cristina Bolongaro venne accusata, in concorso col vicesindaco Giampiero Vecchi e un altro assessore, di aver falsificato i registri dei lavori socialmente utili che il compagno Massimo Arisi, avrebbe dovuto svolgere per completare il percorso della messa alla prova ed estinguere un reato di bancarotta semplice. Accusati a diverso titolo di falso, tre sono stati condannati in primo grado: l’avvocato Bolongaro a tre anni, Arisi a due e mezzo, Vecchi a due, con un risarcimento di 5.000 euro al Comune, costituitosi parte civile.

Il processo d’Appello, discusso in una precedente udienza a febbraio, s’è chiuso oggi con la parziale riduzione delle condanne. A parte Vecchi, che non ha beneficiato di alcuno sconto, l’ex primo cittadino ha visto scendere la pena a un anno e mezzo. Un anno e nove mesi quella dell’imprenditore. Ai primi due la seconda sezione della Corte d’Appello ha riconosciuto i benefici di legge.

I giudici di secondo grado non hanno accolto le indicazioni dell’accusa, che chiedeva l’assoluzione per uno dei due capi di imputazione contestati a Vecchi.

 

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.