VERBANIA - 10-06-2023 -- Sono tutte da chiarire le circostanze della truffa on-line subita da una donna del basso Verbano che credeva di aver pagato la polizza auto ma che, in realtà, aveva trasferito il denaro -416 euro- a una carta ricaricabile intestata a uno sconosciuto incensurato residente altrove e che nega di aver percepito nulla, né di aver ordito alcuna macchinazione.

I fatti risalgono al 2021, nel periodo in cui la parte offesa sa che è prossima alla scadenza la polizza della sua auto. Per questo, dovendo pagare, cerca dal motore di ricerca google l’indirizzo e il numero di telefono dell’agenzia di Arona della compagnia con la quale ha sottoscritto il contratto. Chiama il numero trovato in internet ma non riceve risposta. Viene richiamata da un telefono mobile e parla con un tal Marco, che la istruisce sulle modalità di pagamento, dandole un Iban e un codice fiscale. La signora esegue, ricevendo indietro tramite whatsapp l’immagine del talloncino che attesta il pagamento. Insospettita per le modalità, il pomeriggio si reca di persona in agenzia, dove è cliente e dove conosce il personale. Un impiegato le chiede se sia stata lei a telefonate al mattino, non lasciandole più dubbi sulla regolarità del rinnovo. Che, solo in un secondo tempo, scopre non essere avvenuto, tanto da sporgere denuncia.

All’imputato la Procura è arrivata seguendo il denaro e la carta ricaricabile, raggiungendo il titolare, un uomo della provincia di Napoli incensurato e senza precedenti di polizia, titolare di reddito di cittadinanza e con tre figli, che nega d’essere l’autore della truffa. Il suo avvocato, Cristina Bolongaro, ritiene di poter dimostrare che l’attivazione della carta ricaricabile sia avvenuta a sua insaputa e, per questo, lo porterà a testimoniare da Napoli alla prossima udienza, fissata a inizio 2024.