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VERBANIA - 07-06-2023 -- Condanna confermata e pena ridotta. Anche la Corte d’Appello, così come aveva fatto nell’ottobre del 2020 il Tribunale di Verbania, ha riconosciuto la penale responsabilità di Marco Mariot, imprenditore edile verbanese che nel settembre del 2016, incaricato di ristrutturare un residence di Ghiffa proprietà d’un tedesco, ingaggiò senza contatto un 57enne imbianchino per effettuare lavori di scrostatura e verniciatura a qualche metro da terra. Gli consegnò bombola e cannello e un trabatello mobile, dorato di ruote, senza fornirgli istruzione e formazione, né strumenti di sicurezza. Fu così, in condizioni precarie, che l’uomo precipitò a terra, procurandosi una ferita allo zigomo e la frattura di un polso e di una scapola.

I colleghi lo caricarono in auto e lo condussero verso Verbania. A metà strada incrociarono l’auto dell’imprenditore, nel frattempo avvisato del fatto, che se lo prese incarico. Non lo portò, tuttavia, in ospedale, ma a casa, dalla moglie. La donna lo vide malconcio e, preoccupata, l’accompagnò in ospedale. Inizialmente nulla disse l’operaio ma, tempo dopo, sporse denuncia avviando l’indagine che ha portato in primo grado a una condanna a sei mesi, che la Corte d’Appello ha ridotto a tre. La sospensione condizionale della pena è subordinata al risarcimento d’una provvisionale di 5.000 euro al ferito, con la quantificazione dei danni demandati a una eventuale successiva causa civile.

 

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