VERBANIA - 02-06-2023 -- S’erano sfogati su Facebook, in due gruppi assai popolari tra gli amanti della Valle Vigezzo, esprimendo commenti duri sulla situazione degli impianti di risalita della Piana di Vigezzo, a Craveggia, appena passati di mano da una società interamente pubblica a una privata.
“Una schifezza”, “arroganza, prepotenza, presunzione e meschinità” le frasi più forti, accompagnate da una riflessione sull’abuso che avrebbero subito i precedenti gestori del ristorante situato all’arrivo della funivia, al cui titolare -come a chi possiede baite in quella zona- era chiesto un costo per il trasporto di persone e merci.
Gli autori di quelle esternazioni sul social network, una donna ossolana e marito e moglie di Verbania assidui frequentatori della Valle dei Pittori e di quella zona in particolare, sono ora a processo al Tribunale di Verbania per la denuncia presentata dal gestore. L’accusa è di diffamazione aggravata che, per le due donne, il pm ritiene insussistente, tanto da averne chiesto l’assoluzione: il loro – ha sostenuto – era uno sfogo, senza alcun intento diffamatorio, e comunque non contro il gestore. Per l’altro imputato, le cui accuse erano più circostanziate, ha chiesto la condanna a 900 euro di multa.
Il gestore della funivia reclama un risarcimento di 7.000 euro mentre le difese insistono, non solo su una questione giuridica, cioè che le eventuali frasi diffamatorie sarebbero state pronunciate contro la società che ha in carico la funivia, e non contro il singolo amministratore, che la querela l’ha presentata per conto proprio e non come presidente; ma anche sul fatto che il contratto concordato con l’Unione montana fosse penalizzante per l’utenza e avesse dei punti non chiari.