VERBANIA - 31-05-2023 -- Sembrava quasi la scena di un film, in quella animata serata nel “difficile” complesso di case popolari di Domodossola, in cui spesso i rapporti tra inquilini sono delicati. Una residente, attorno alle 17,30, chiamò le forze dell’ordine dicendo che qualcuno s’era introdotto nel garage rubandole un decespugliatore, una scatola degli attrezzi e alcune bottiglie di birra. L’aveva scoperto quel giorno ma, probabilmente, il fatto era antecedente. All’arrivo dei carabinieri la donna era agitata e, attorno a lei, s’era fermato un capannello di condomini. Uno, d’origine sudamericana, udito il racconto le disse che qualche sera prima un vicino gli aveva offerto della birra della stessa marca di quella sparita dalla cantina. Tanto bastò per farle salire le scale e iniziare a bussare con forza alla porta di quel vicino, indiziato del furto. Le forze dell’ordine cercarono di trattenerla ma inutilmente. La seguirono al piano e, quando l’inquilino aprì, gli chiesero se sapesse qualcosa del furto. Negò e, in effetti, in casa il decespugliatore non c’era. C’era però una scatola vuota, un indizio sufficiente -secondo la Procura di Verbania- per mandare a processo quell’inquilino con l’accusa di ricettazione. Accusa che, però, non ha retto in aula, come ha ammesso lo stesso pm chiedendo l’assoluzione, confermata dal giudice.