VERBANIA – 21.12.2015 – Prima la netta presa di posizione
di Domodossola, ora la lettera degli altri sindaci. La vertenza dei rifiuti, esplosa con la decisione di Verbania di autoridursi del 20% la fattura di agosto di ConSerVco e il ricorso di quest’ultima al tribunale, agita le acque tra i comuni soci della municipalizzata dei rifiuti. È dei giorni scorsi la lettera, firmata tra gli altri da Domodossola, Villadossola, Omegna, Cannobio, Valstrona, Gravellona Toce e Casale che chiede un incontro urgente del comitato di controllo analogo (ente interno al Coub, il consorzio rifiuti) per discutere dell’articolo 29 del contratto di servizio. L’articolo 29 altro non è che la norma che specifica quali siano i disservizi nella raccolta dei rifiuti. Secondo i sindaci andrebbe meglio chiarita proprio per – anche se non è espresso esplicitamente – evitare altri casi come quello di Verbania. L’articolo 29 è anche il nodo sul quale si gioca la battaglia legale tra ConSerVco e comune di Verbania che, salvo retromarcia dell’ultima ora, proseguirà fino in fondo perché, da un lato, il sindaco Silvia Marchionini non ha alcuna intenzione di recedere; e dall’altro l’amministratore unico di ConSer, Biagio Bonfiglio, si ritiene nel giusto. Quest’ultimo, oltretutto, deve rispondere alle sollecitazioni degli altri sindaci che, più o meno indirettamente, gli hanno fatto sapere che se varrà l’autosconto ne beneficeranno anche loro. Va poi considerata la variabile economica. Il bilancio di ConSerVco, alla voce entrate, è al 100% formato dalle fatture per i servizi resi ai comuni, che a loro volta le suddividono al 100% tra cittadini e imprese. Venendo a mancare un introito, ci sarebbe un deficit da ripianare a cura degli stessi comuni soci.