1

luigi songa firmopoli c stampa
VERBANIA – 12.12.2015 – Non attenderà la mannaia

della legge “Severino” e lascerà il Consiglio comunale di Omegna. A pochi giorni di distanza dal patteggiamento a 10 mesi e 15 giorni nell’inchiesta di “firmopoli”, Luigi Songa ha parlato della vicenda giudiziaria che l’ha coinvolto e dei risvolti politici. Il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, annunciando per la settimana prossima le sue dimissioni dall’assemblea municipale omegnese “non aspetterò gli effetti della legge Severino”, ha invece confermato che resterà leader locale del partito. “Già mesi fa ho rimesso l’incarico e l’ho fatto ancora l’altro giorno – ha annunciato – ma mi è stato chiesto di rimanere”.

Sull’inchiesta, “da imputato e condannato”, Songa ribadisce in qualche modo la teoria del complotto. Parlando di tante curiosità e coincidenze, indica nemmeno troppo velatamente nel Nuovo Centro Destra il motore dell’inchiesta. “Inchiesta che parte da questa intervista rilasciata al quotidiano La Stampa dal, credo, coordinatore provinciale di Ncd Cattaneo e questo è agli atti – ha dichiarato mostrando l’atto estratto dal fascicolo processuale –. La vita è fatta di curiosità. L’articolo è dei giorni a cavallo del 25 aprile, ma l’inchiesta poi viene presa in carico con degli appunti della dottoressa Perrotti (allora Procuratrice della Repubblica, ndr) e credo di un maresciallo dei carabinieri il 6 maggio. Cosa sia accaduto tra il 24 aprile e il 6 maggio non ci è dato sapere, non abbiamo idea. È certamente curioso che il 5 maggio a Verbania ci fosse il viceministro della Giustizia onorevole Enrico Costa, a fare una manifestazione elettorale Ncd, a inaugurare una sede Ncd, e che ha tenuto un incontro istituzionale alla scuola di polizia penitenziaria. La casualità veramente a volte è originale e andrebbe studiata. Il professor Galli di Milano, un docente comunista, ha scritto libri interessanti sulla casualità dei numeri in politica. Credo che sia anche veramente casuale che le parti civili costituite nell’udienza penale facciano riferimento alla stessa parte politica. È tutta una cosa abbastanza, così, originale…”.

Nessun riferimento, invece, ai fatti contestati, se non la premessa che lui non era favorevole a correre a Verbania con liste di partito “lo dissi fin dall’inizio e ne abbiamo la prova oggi: dei gruppi di Forza Italia e Lega usciti dalle urne non è rimasto nulla” ma che ricevette ordini di scuderia. “Ebbi forti pressioni dai partiti a livello nazionale, regionale e locale, in particolare da Valter Zanetta e Marco Zacchera”, ha spiegato aggiungendo anche “con molta serenità e convinzione che, tutto sommato, la raccolta delle firme non è stata particolarmente strana rispetto a cose viste in passato. Lo dico per esperienza personale vista sul campo 20-25 anni. Quella di Verbania meno problematica del passato”. 

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.