VERBANIA – 25.11.2015 – Una stangata, una condanna esemplare
più che doppia di quella richiesta dal pm Anna Maria Rossi. 10 anni e 5 mesi con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici è quanto il giudice del tribunale di Verbania Luigi Montefusco ha affibbiato a Kastriot Ndoja, 34enne albanese considerato l’autista della banda di ladri, tutti connazionali e pendolari del crimine tra il Milanese e il Lago Maggiore, che nel 2014 mise a segno 12 furti in abitazione – prelevando anche auto di lusso – in diverse località della provincia. Di quel gruppo scoperto dal Nucleo investigativo dei carabinieri del Vco facevano parte anche Bledar Cami, Ylber Lekegaj e Emilijano Merdhoci, che l’indagine riconduceva direttamente ai furti. I tre hanno scelto come rito alternativo il patteggiamento concordando una pena per i furti aggravati e continuati di 2 anni e 4 mesi per Cami e Lekegaj, di 1 anno e 400 euro di multa per Merdhoci.
Senza sconti di sorta, ma confidando di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti, Ndoja ha affrontato il processo nel quale, su richiesta del pm, sono state inserite come prove – la difesa dell’avvocato Giuseppe Capobianco s’era opposta – le intercettazioni telefoniche degli imputati. Ascoltati come testimoni, i complici (Cami e Lekegaj) hanno fornito risposte evasive cercando di scagionare l’amico. L’imputato ha giustificato le sue visite sul Verbano con la relazione sentimentale con una donna impiegata come barista in un locale di Pallanza.
Alla chiusura del dibattimento l’accusa aveva chiesto una condanna a 5 anni e 1.000 euro di multa. Il giudice l’ha raddoppiata, optando per il massimo della pena.