VERBANIA – 24.11.2015 – Sì all’ospedale unico provinciale a Ornavasso.
Poco prima della mezzanotte il Consiglio comunale di Verbania ha approvato il protocollo d’intesa che il sindaco Silvia Marchionini, insieme ai colleghi di Domo, Omegna e Ornavasso e all’Asl, siglerà oggi pomeriggio a Torino per avviare l’iter che porterà, entro – così è stato stimato – quattro anni alla realizzazione del nosocomio ornavassese e alla conseguente chiusura e smantellamento del “Castelli” di Verbania e del “San Biagio” di Domodossola. A favore hanno votato la maggioranza Pd-Con Silvia per Verbania, e i gruppi di minoranza Forza Italia, Fronte nazionale e Comunità.vb. Contro CittadiniConVoi, Sinistra & Ambiente, Forza Silvio, Movimento 5 stelle, Sinistra Unita. Astenuta la Lega Nord.
Quella del Carroccio è una posizione concordata a livello provinciale anche per non spaccare il partito sulle spinte localistiche e si basa sulla filosofia del “non ci crediamo, ma se riuscite a fare il nuovo ospedale: bravi”. E mentre la maggioranza elogia compatta l’operazione, definita “gigante” dal capogruppo Pd Davide Lo Duca e “storica” dal segretario cittadini Riccardo Brezza, e che per Filippo Marinoni (Con Silvia per Verbania) s’è fatta per il grande lavoro oscuro del sindaco, tra i favorevoli ci sono alcuni distinguo. Mirella Cristina, Forza Italia, ha rivendicato l’idea dell’ospedale unico che quindici anni fa propose il suo partito e che la sinistra avversò salvo cambiare idea. Scettico anche il Fronte nazionale di Giorgio Tigano che, da medico, ha sollevato una serie di problemi non risolti. Più tranchant Marco Parachini di Comunità.vb; “non ero favorevole all’ospedale unico allora, non lo sono oggi. Voto sì perché è l’unica strada per salvare nell’immediato i due Dea ai quali la nostra provincia non può rinunciare”.
Tra i contrari le sfumature vanno dal pentastellato Roberto Campana, “il nostro partito è sempre stato per l’ospedale unico, ma c’è poca chiarezza anche sul sito di Ornavasso, che è collinare” al comunista Vladimiro Di Gregorio: “no al salto nel buio, no alla sanità data ai privati, no alla truffa del project financing”. In mezzo ci sono le critiche di Damiano Colombo di Ncd che giudica l’operazione fumosa e i rilievi tecnici di Carlo Bava (anch’egli medico di famiglia) e di Renato Brignone, esponenti di “Una Verbania possibile” che da mesi cerca di aprire un dialogo e un confronto sul tema sanità. Bava è stato, suo malgrado, protagonista di un violento battibecco col sindaco Silvia Marchionini sull’assenza di un medico verbanese al tavolo tecnico regionale. Brignone ha rimarcato il silenzio sul tema dell’emergenza. Un no netto è stato quello di Michael Immovilli di Forza Silvio “questo non è l’ospedale unico di quindici anni fa”.