VERBANIA – 09.11.2015 – Aveva comprato una Subaru nuova a rate
ma, alla finanziaria pronta a concedergli il prestito, serviva un altro garante e così aveva inserito l’ex moglie. Ma lei l’ha denunciato perché la firma su quel contratto non è sua. Oggi a Verbania s’è aperto il processo a Michele Riccio, accusato di falso per quel contratto e difeso dall’avvocato Christian Ferretti. In aula l’ex moglie, che in un contenzioso civile ha ottenuto dalla finanziaria la cancellazione dei bollettini rateali e che s’è costituita parte civile, ha raccontato della trattativa per l’acquisto del mezzo negando di aver firmato e di aver consegnato la fotocopia della carta d’identità. È stato sentito anche il concessionario d’auto nei cui locali sono state firmate le carte e che ha spiegato di non ricordare – era il 2011 e di contratti simili se ne firmano a centinaia – le circostanze esatte di quella pratica. Decisiva per le sorti dell’imputato potrebbe essere la perizia calligrafica disposta dal pm Chiara Radica che verrà illustrata nella prossima udienza dall’esperto che l’ha redatta.