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referendum generico
VERBANIA – 08.11.2015 – Si scalda la battaglia referendaria.

I promotori della consultazione popolare per l’abrogazione della delibera di Consiglio comunale che esternalizza il servizio del forno crematorio sono sobbalzati dalle sedie alla lettura dell’ultima decisione della giunta, che ha approvato il 3 novembre il progetto di project financing per il forno presentato dalle ditte ossolane Altair e Edilver. Il deposito del quesito referendario, infatti, sospende ogni decisione. Per questo Andrea Marconi, primo firmatario, s’è affrettato a scrivere a sindaco, presidente del Consiglio comunale (che nel frattempo s’era dimesso) e prefetto lamentandosi e chiedendo il rispetto delle norme.

A ruota è arrivata la presa di posizione della Lega Nord, schierato sul fronte referendario anche se non rappresentato nel comitato, che duramente s’è scagliata contro il sindaco. “Oggi la giunta decide di assegnare l’incarico alla ditta di Villadossola della quale si parla da qualche tempo – scrive il segretario cittadino Roberto De Magistris –. I consiglieri comunali e non solo, evidentemente si sarebbero aspettati di conoscere i contenuti del bando necessario all’assegnazione per valutarne i contenuti, per poi democraticamente, ma soprattutto nel rispetto della legge, procedere con l’assegnazione alla ditta che forniva le maggiori utilità e convenienze alla comunità. Invece scopriamo che l’assegnazione, come previsto, andrà alla ormai nota società ossolana”. Segue un allusione di connivenza di assessori e consiglieri “che hanno un’importante ruolo anch’essi nelle cooperative assegnatarie”.

La delibera, in realtà, afferma chiaramente che ogni decisione è sospesa fino all’esito del quesito referendario. È anche vero che Silvia Marchionini, che poteva attendere, ha voluto accelerare convinta di agire per il meglio considerando il referendum solo un intoppo che rallenta la procedura. La critica, quindi, più che sulla legittimità va fatta sull’opportunità, ma resta nell’alveo dell’opinabilità.

Sul piano tecnico, invece, la presa di posizione della Lega fornisce lo spunto per spiegare meglio l’intera partita del crematorio. Al Comune è giunta a giugno la proposta delle due ditte, pronte a investire in un nuovo forno crematorio e nei servizi aggiuntivi in cambio della gestione per un certo numero di anni e un corrispettivo, come un “affitto”, da versare al Comune. La giunta ha deciso che era una buona soluzione esternalizzare e ha chiesto il parere al Consiglio comunale, che l’ha approvato. Una volta esternalizzato il servizio la valutazione sul’offerta è tornata alla giunta, che ha chiesto alcune correzioni e l’ha considerata congrua, approvandola e aprendo un bando perché qualsiasi altro soggetto privato, offrendo condizioni migliori, potrà aggiudicarsi l’appalto.

Rispetto a prima, ora si conosce il nome delle ditte interessate ma non l’offerta, che resterà segreta e che, nel dibattito referendario, non permetterà ai cittadini di farsi un’idea su quanto incasserà il Comune a fronte dell’entità dell’investimento del privato. 

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