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aula tribunale generico
VERBANIA – 30.10.2015 – Assolto perché incapace di intendere

e di volere. S’è chiuso così il processo a Danilo Tosi, il parricida di Renco che il 9 settembre dell’anno scorso uccise a colpi di batticarne alla testa il padre Gianni. Celebrato con rito abbreviato, il procedimento è stato deciso dalla relazione dello psichiatra del professor Roberto Keller di Torino. Il professionista, pur affermando che Tosi è nelle condizioni di essere processato, ha stabilito che il giorno in cui s’abbatté come una furia sul padre, infierendone anche sul corpo prima di uscire sul balcone della loro casa vergando una “s” con il sangue sul muro, era in preda a un raptus. La perizia è stata acquisita al processo in sede di incidente probatorio. Su di essa l’avvocato difensore Gabriele Pipicelli ha impostato la sua linea processuale chiedendo l’assoluzione. E contro le sue conclusioni s’è schierato il pm Nicola Mezzina, che al gup Beatrice Alesci aveva chiesto – ricevendo risposta negativa – l’acquisizione di un secondo parere e che aveva chiesto una condanna a 14 anni.

Il giudice s’è espresso per l’assoluzione, pur disponendo che l’uomo debba essere sottoposto a cure e risiedere in una casa d’assistenza per un periodo di 10 anni.

Al processo nessun familiare di Tosi s’era costituito parte civile, né la mamma, né i fratelli.  

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