VERBANIA – 12.10.2015 – Rifallite.
Le cinque società del gruppo Palese per le quali la Corte d’Appello di Torino s’era espressa a giugno con la revoca del fallimento – respingendo però la richiesta di concordato avanzata dalla proprietà che s’è rivolta in Cassazione e attende l'esito del ricorso – sono state nuovamente dichiarate fallite. Il giudice del Tribunale di Verbania Claudio Michelucci così ha sentenziato fissando per metà gennaio l’udienza di verifica crediti. Le società in questione sono Palese Gisberto, Residenza Villa Gavotti, Imco, La Vela e Mediterranea. Le altre tre del gruppo: Intra 22, Studio Dpm e Villa Gavotti erano già state dichiarate fallite senza che il giudice di secondo rado revocasse la sentenza.
Quello facente capo a Osvaldo Palese è un vero e proprio colosso immobiliare, che ha la “testa” a Verbania e nel Vco ma che gli investimenti più rilevanti li ha prodotti in Liguria. Il debito accumulato ammonta all’incirca a 200 milioni, la maggior parte dei quali è verso le banche, in particolare verso Carige, che negli anni passati – oggi i vertici dell’istituto, finito nella bufera e coinvolto in esposti e in inchieste giudiziarie, è cambiato – ha concesso ampie linee di credito. Assai più numeroso numericamente, ma meno “pesante” economicamente, è il piccolo esercito di artigiani, ditte, fornitori e subappaltatori che avanzano denaro. E non mancano, anche nel Vco, coloro che hanno già pagato acconti per gli appartamenti che avrebbero dovuto acquistare senza che si sia mai arrivati al rogito di fronte al notaio. Per la legge quegli alloggi sono delle ditte fallite.
La curatela delle società è stata affidata nuovamente ai soci dello studio associato Sappa, Ambroso e Sanvito, che dovranno cercare di cedere il ricco patrimonio immobiliare che a Verbania comprende – tra gli altri – l’ex parcheggio di via Buonarroti, altre proprietà in Castagnola, il complesso tra corso Cairoli e via XXIV Maggio (ex ristorante cinese), oltre a Villa Mussi a Baveno.