VERBANIA – 09.10.2015 – A Palazzo Flaim non c’è da annoiarsi quasi mai.
Chi si immagina un dibattito consiliare pomposo e promosso da parrucconi ligi all’etichetta rimarrà deluso. Provocazioni, qualche parola di troppo anche con il pubblico, battibecchi e fuori programma sono all’ordine del giorno. E si sono ripetuti anche ieri. Ha cominciato col rompere il ghiaccio il “solito” Sergio Lanteri, l’incursore che avendo – con successo – occupato i banchi due sedute fa per estrarre un mazzo di carte e ingannare il tempo con un solitario, s’è ripetuto. Altalenante negli umori e nei comportamenti, l’altra volta s’era lamentato del sindaco, mentre stavolta l’ha accolta con un mazzo di fiori. Dopo aver atteso Silvia Marchionini sulle scale, l’ha avvicinata quando la seduta stava iniziando e come si vede nel video amatoriale girato da Marco Matteo Vivarelli, le ha espresso tutta la sua vergogna per aver votato il centrodestra, alzando lodi all’ex sindaco Marco Zacchera e apostrofando soprattutto il consigliere – di centrodestra – Michael Immovilli.
Finiti i disturbi interni, il dibattito s’è scaldato sul finale, quando si discuteva una mozione palesemente provocatoria di Renato Brignone, che prendendo abilmente per il… naso il collega del Pd Marco Tartari e i suoi convegni delle “buone pratiche amministrative”, ha animato il dibattito con una stoccata al vetriolo. “E poi – ha detto –, diamo la direzione del Cem a ArsUniVco e sappiamo chi lavora a ArsUniVco…”. Il riferimento era per il capogruppo di “Con Silvia per Verbania”, Filippo Marinoni, che lavora per il consorzio universitario del Vco. Il diretto interessato l’ha presa con aplomb, ma il resto della maggioranza è sobbalzato dalla sedia scagliandosi contro Brignone e minacciando di andarsene dall’aula. Tra il pubblico sedeva il portavoce del sindaco Alberto Nobili, che gli ha letteralmente dato della “merda” (poi s’è scusato), subito contraccambiato dal consigliere comunale: “la merda sei tu”. Gli animi si sono scaldati, la seduta è stata sospesa dal presidente di turno, il vice Alice De Ambrogi. Nella pausa tra i capannelli dei consiglieri c’è stato lo sfogo di Marco Bonzanini (Pd) contro Damiano Colombo (Ncd) che francamente non centrava nelle polemiche.
Immancabile, alla ripresa del match verbale, il riferimento al clientelismo politico. Quando Brignone s’è professato trasparente e ha invitato pure a criticarlo, fuori onda la democratica Anna Bozzuto gli ha detto apertamente: “perché noi non lo siamo?”. Un assist per il polemico rappresentante di Sinistra & Ambiente, che ha spolverato uno dei suoi cavalli di battaglia, il “caso” Brezza: “voi avete il segretario di partito che ha trovato lavoro con la politica”, ha affermato riferendosi alla sua assunzione, prima come collaboratore e poi come interinale, al Consorzio dei Servizi sociali del Vco nella mansione di addetto alla gestione dei profughi. E giù altre critiche, con un assist dato a sua volta da Brignone alla maggioranza, ricompattata dalle accuse e che ha così potuto sviare il discorso dal convegno delle buone pratiche che, anche se non espressamente detto, piace poco ai membri del gruppo Pd.
Scene di ordinaria “dialettica” in un contesto che ha sempre meno dell’istituzionale e sempre più della rissa da bar.