VERBANIA – 09.10.2015 – Una prova di forza nei numeri.

Lo scivolone della scorsa settimana con la mancanza del numero legale e la sospensione del Consiglio comunale è acqua passata. Il Pd, che per distrazione o ingenuità (il “dolo”, a parte i dubbi di qualcuno nella minoranza, era escluso già allora e s’è confermato nelle presenze di ieri) era andato sotto sulla variazione di bilancio che prevede, tra le altre cose, l’acquisto di “Casa Ceretti” dal Museo del Paesaggio, s’è presentato quasi al gran completo. Assente solo Pier Giorgio Varini (in vacanza), tutti gli altri democratici hanno risposto alla chiamata, compreso Gianluca Zappoli, che nel 2015 era mancato 10 volte su 11 e che, anche con la presenza di ieri, è molto lontano da quel 60% di assenze sopra il quale scatta la procedura di decadenza dall’incarico.

Dell’”incidente” di settimana scorsa nessuno ha parlato in aula, così come della variazione perché, come ha stabilito il presidente del Consiglio Diego Brignoli, si è ripreso dal punto in cui s’era interrotto, cioè dalle restanti dichiarazioni di voto e dalla votazioni.

I gruppi di minoranza che non avevano partecipato al voto – facendo mancare il numero legale – sono rimasti fuori per ribadire i loro dubbi sulla variazione. Tutti tranne Vladimiro Di Gregorio di Sinistra Unita, che è rimasto in aula e ha votato no.

Il Pd, dunque, si ricompatta e tra dritto. Certo, qualche malumore resta, come è stato detto da alcuni presenti all’assemblea del circolo cittadino – estesa ai consiglieri comunali non tesserati – che s’è tenuta mercoledì sera nella sala biblioteca di Villa Olimpia. Della quarantina di iscritti del partito a Verbania, ne erano presenti una ventina. L’argomento all’ordine del giorno, “situazione politica” è stato trattato ma senza che vi siano state decisioni concrete. Qualcuno che all’interno del Pd soffre di mal di pancia esiste, ma non sono tanti e di tal peso da costituire una minoranza interna. Ci si è comunque lasciati rimandando a un’imminente riunione della segreteria.