TORINO – 01.10.2015 – Hanno cambiato totalmente repertorio
e, azzardando, hanno pagato dazio. È finita al bootcamp tra i fischi del pubblico che non li ha capiti e tra i rimbrotti del loro giudice Fedez – “non passate inosservati, ma siete troppo presi da voi stessi” – l’avventura dei Van Houtens a X-Factor 2015. Il duo verbanese che nei casting della scorsa settimana aveva centrato il bersaglio per l’ironia e l’irriverenza dell’inno al tortellino e alla cucina italiana di John Frog (“lalalalalallà… Giovanni Rana” è già un tormentone sui social network) s’è presentato con tutt’altra musica. E genere. Alan e Karen, che a discapito del comunissimo cognome Rossi sono personaggi tutt’altro che ordinari, si sono presentati con il solito look colorato e fuori dagli schemi – Alan ha solo cambiato la montatura degli occhialini da sole, passando dal cerchio alla John Lennon a un bizzarro rombo – lasciando a casa il britalian e affidandosi a un brano “maledetto” anni ’70. “Jet boy jet girl”, pezzo punk degli Elton Motello il cui controverso testo, dai contenuti sessuali, ha dovuto spesso fare i conti anche con la censura, non ha convinto i giudici. L’esibizione era già cominciata male, con la verve di Alan che è forse andata un po’ sopra le righe, attirando le critiche del pubblico di Torino, tra il quale sedevano – non “cartonati” come settimana scorsa – i genitori Francesco e Joan.
Tutto in una volta: prendere o lasciare. I Van Houtens che hanno scelto di non fingere e di presentarsi come sono non hanno raccolto consensi, pur uscendo di scena con il sorriso, l’apprezzamento dei colleghi concorrenti dietro le quinte, e il riconoscimento del giurato più “estremo”, la cantante degli Skunk Anansie Skin. Per dirla alla Elio, altro giurato del talent show: le strade nuove sono rischiose.